Lettera di Benvenuto
Dopo 28 anni il Congresso Nazionale della Società Italiana di Microbiologia (SIM) torna a Palermo, dove si svolgerà, dal 26 al 29 settembre, nella splendida cornice delle Fondazione Sant’Elia, uno dei simboli più importanti del patrimonio artistico e culturale della città.
Il 46esimo Congresso della SIM si inserisce a pieno titolo tra le iniziative previste nel programma di Palermo 2018 Capitale Italiana della Cultura, nella consapevolezza del ruolo di primo piano che la Microbiologia occupa nell’ambito del progresso delle conoscenze scientifiche e della tutela della salute pubblica. La scuola microbiologica palermitana, infatti, fondata nel 1962 dal Prof. Ferdinando Oddo, appassionato ricercatore di fama internazionale, ha raggiunto il suo più ampio sviluppo sotto la guida del Prof. Alfredo Chiarini, studioso lungimirante, che con le sue grandi doti intellettuali e umane, ha costruito su solide basi la moderna Microbiologia.
Il programma scientifico del Congresso, alla cui preparazione ha contribuito il Comitato Organizzatore costituito dalle Sedi Universitarie di Pavia, Chieti, Camerino e Catanzaro, prevede temi di grandi rilevanza nazionale e internazionale, tra cui il contrasto alle resistenze antimicrobiche tramite i programmi di stewardship antimicrobica e le nuove scoperte in tema di antimicrobici. Sono state inserite nel programma diverse tavole rotonde per discutere sulla prevenzione delle malattie associate a microrganismi difficilmente eradicabili di cui, tra l’altro, ricorre nel 2018 l’anniversario della scoperta, come il virus dell’epatite B ed il virus dell’epatite D. Si parlerà, inoltre, di efficacia dei vaccini e di infezioni da Papilloma virus. Come ogni anno la SIM vuole curare l’aggiornamento dei Soci con particolare riguardo ai più giovani e in questa 46esima edizione propone un Corso precongressuale sulla diagnostica delle sepsi ed un focus dedicato alle innovazioni in diagnostica. Tra le novità di questo programma, infine, vi sarà uno spazio dedicato all’incontro tra i ricercatori e i rappresentanti di Farmindustria con la presentazione della piattaforma Innovation Flow, e una sessione dedicata ai probiotici, con particolare attenzione ai problemi regolatori. La sessione poster sarà profondamente rimodulata per coinvolgere in maniera più attiva i giovani e tutti i partecipanti.
Infine, nell’ambito delle iniziative culturali aperte alla città è stato programmato un incontro con i giovani studenti palermitani delle Scuole Medie Superiori, intitolato “Sui vaccini a mente aperta”, volto a far conoscere la storia e l’importanza dei vaccini e comunicare il fascino della ricerca microbiologica.
Vi ringraziamo per il prezioso contributo che vorrete dare al Congresso a e vi aspettiamo a Palermo per condividere insieme questa esperienza.
Presidente del Comitato Organizzatore | Presidente SIM |
Prof. Anna Giammanco | Prof. Anna Teresa Palamara |
Il Palazzo del Marchese di Santa Croce e Trigona di Sant’Elia fu costruito sulle preesistenze di un palazzo cinque-seicentesco, assumendo l’attuale configurazione dopo il 1756 in seguito alla decisione di Giovanbattista Celestri e Grimaldi di Santa Croce di ampliarlo in direzione della “Strada Nuova”, l’odierna Via Maqueda. Recenti studi sostengono che l’Architetto Nicolò Anito, precedentremente accreditato, come possibile ideatore dell’Edificio, potrebbe non esserne stato il vero artefice ma solo un prosecutore. Nel 1759 Giovanbattista Cascione assunse la direzione del cantiere; sotto la sua guida, l’immobile diventerà uno degli edifici più imponenti di Palermo. Soggetto a ripetuti cambi di destinazione (fu sede del Senato), venne danneggiato dal violento terremoto del 1823. Nel 1829 al Senato succedette il Reale Istituto per l’incoraggiamento d’agricoltura, arti e manifatture; divenne poi sede dell’Amministrazione delle Ferrovie, e negli anni ’50, della scuola media “G. Verga”, per essere, infine, esposto al saccheggio. Nel 1984 l’Amministrazione Provinciale lo acquistò dai fratelli Lima. I lunghi lavori di restauro hanno permesso di ridare vita ad una tesoro tenuto nascosto per decenni. A Febbraio 2013 è stato concesso in uso alla Fondazione, che lo ha reso fruibile al grande pubblico.
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