Relazione tra resistenza agli antibiotici, formazione di biofilm e resistenza correlata alla produzione di biofilm in Acinetobacter baumannii

Acinetobacter baumannii è tra i primi sette agenti patogeni che minacciano il nostro sistema sanitario e uno dei primi esempi di unmet clinical need.

logo-frontiers-in-microbiologyIn uno studio pubblicato questo mese su Frontiers Microbiology, gli Autori hanno esaminato i rapporti tra la resistenza agli antibiotici, la formazione di biofilm, e la resistenza correlata con la produzione di biofilm in 272 ceppi clinici di A.baumannii isolati in Cina.

Tra tutti gli isolati, 31 erano multidrug-resistant (MDR) e 166 erano extensively drug-resistant (XDR).

Le analisi genetiche tramite PFGE rivelavano che gli isolati MDR e XDR costituivano i genotipi prevalentemente circolanti in Cina, mentre la maggior parte dei non-MDR erano distribuiti secondo un modello casuale.

La popolazione che esibiva una maggiore produzione di biofilm era composta prevalentemente da non-MDR, mentre gli isolati con più alto livello di resistenza tendevano a formare biofilm più deboli.

Oggi sappiamo che il biofilm prodotto dai batteri consente loro una migliore sopravvivenza contrastando le azioni degli antimicrobici mediante molteplici meccanismi, come per esempio riducendo la concentrazione di queste molecole nella massa che circonda il biofilm, rendendo inefficace l’agente antimicrobico che penetra nel biofilm o adottando uno stato di “resistenza fisiologica”.

Questo studio però introduce una novità: anche se i biofilm prodotti da ceppi MDR o XDR sono più scarsi,  l’organizzazione in biofilm contribuisce ad aumentare  il livello di  resistenza.

Infatti, i valori di MBECs (Minimum Biofilm Eradication Concentration), che indicano la concentrazione minima di un agente antimicrobico capace di eliminare la  vitalità delle cellule del biofilm, mostravano per cefotaxime, imipenem, e ciprofloxacina una correlazione positiva con i valori di MIC  (Minimal Inhibitory Concentration) corrispondenti, in quanto la maggiore resistenza ai farmaci si verificava indipendentemente dalla quantità di biofilm prodotta.

I risultati di questo studio sollevano questioni riguardanti i meccanismi attraverso i quali i batteri mantengono un equilibrio tra la capacità di formazione di biofilm e la resistenza agli antibiotici, e su come i ceppi multi-resistenti raggiungono alti livelli di resistenza biofilm-correlata, nonostante una debole produzione di biofilm.

Ulteriori indagini genetiche miglioreranno la comprensione di questi processi e potrebbero fornire nuovi dati utili nelle terapie e nella prevenzione contro le infezioni di A. baumannii.

Per maggiori informazioni http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4828443/

Di |2018-06-10T23:52:16+02:0022/05/2016|
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