Optotracing: come seguire la produzione di biofilm in tempo reale

Gli Autori dello studio pubblicato recentemente su Nature Journal Biofilms and Microbiomes, condotto in collaborazione tra la Linköping University e il Karolinska Institutet in Svezia, hanno messo a punto il primo metodo che permette di seguire la formazione di biofilm e la differenziazione tra i suoi principali componenti (proteine amiloidi e polisaccaridi fibrosi) sia in colture cellulari che in situ. Tutto questo prende il nome di optotracing ed è stato sperimentato in Salmonella grazie all’uso di oligotiofeni coniugati luminescenti (LCoS), polimeri coniugati, non tossici, flessibili che emettono uno spettro di fluorescenza conformazione-dipendente. Per questo motivo i LCoS vengono definiti molecole-camaleonte, cioè parte della molecola ha la capacità di emettere la luce, mentre un’altra parte ha la capacità di legarsi ad un target, in questo caso dal biofilm. Quando le molecole si legano al target il colore della fluoroforo cambia in funzione della tipologia di legame instaurato.

L’uso dei LCoS ha permesso ai ricercatori di definire in vivo diversi morfotipi di biofilm di Salmonella enterica, sierotipi Enteritidis and Typhimurium e i loro mutanti isogenici in colture liquide e solide, e di visualizzare i differenti componenti della matrice extracellulare (ECM) del biofilm nativo.

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Di |2018-06-10T23:42:47+02:0007/12/2016|
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