Preferenze nutrizionali dei batteri intestinali? Uno studio le rivela.

Il metabolismo batterico svolge un ruolo fondamentale nell’ecologia del microbiota intestinale e nelle interazioni ospite-microbioma. Eppure le capacità metaboliche della maggior parte dei batteri intestinali sono ancora sconosciute.

In un recente lavoro, pubblicato su Nature Microbiology, ricercatori dell’European Molecular Biology Laboratory (EMBL) hanno studiato le condizioni ottimali di sviluppo colturale dei principali batteri intestinali umani. In particolare, il team di ricercatori ha selezionato 96 ceppi appartenenti a 72 specie batteriche rappresentanti non solo le specie più frequenti e abbondanti nell’intestino umano, ma anche quelle legate a malattie infettive o di altro tipo come il tumore del colon-retto e la malattia infiammatoria intestinale (inflammatory bowel disease – IBD). Le caratteristiche colturali dei ceppi sono state analizzate su 4 terreni di arricchimento e 15 terreni chimicamente definiti. Lo studio ha evidenziato che batteri filologicamente correlati possono avere esigenze nutrizionali diverse, sottolineando così la complessa evoluzione metabolica dei microrganismi e migliorando i modelli metabolici su scala genomica attualmente disponibili.

I ricercatori durante le loro indagini hanno inoltre individuato microrganismi con caratteristiche metaboliche sconosciute. Alcuni ceppi, per esempio, mostravano la capacità di utilizzare la mucina come unica fonte di carboidrati, tale attività potrebbe indebolire la barriera protettiva del muco che ricopre l’intestino e contribuire all’infezione ed all’infiammazione. Un altro risultato inaspettato è arrivato dall’identificazione di batteri inibiti da amminoacidi e acidi grassi a catena corta, ingredienti comuni nella maggior parte dei terreni di coltura, dimostrando così che i terreni ricchi di nutrienti possono essere tossici per alcune specie di microrganismi.

Fonte

Tramontano et al. Nutritional preferences of human gut bacteria reveal their metabolic idiosyncrasies. Melanie Nature Microbiology, 19 March 2018. doi:10.1038/s41564-018-0123-9

https://www.nature.com/articles/s41564-018-0123-9

Di |2018-06-10T23:01:46+02:0028/03/2018|
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