Una nuova tecnologia per la somministrazione del vaccino antipolio in singola dose

La poliomielite (poliovirus di tipo 1, 2, 3) è una malattia praticamente eradicata; basti pensare che le stime globali riportano tra il 1988 e il 2013 una diminuzione del 99% dell’incidenza. Tuttavia, i Centers for Disease Control (CDC) hanno riportato un limite alla  totale eradicazione della malattia in gran parte rappresentato  dalla difficoltà di raggiungere i bambini in aree remote per somministrare loro le dueiniezioni di vaccino antipolio necessarie per aumentare l’immunità.

Un team di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), al fine di creare un vaccino a singola somministrazione intramuscolare, ha incapsulato il vaccino antipolio inattivato (IPV, Inactivated Polio Vaccine) in un polimero biodegradabile noto come PLGA (Poly Lactic-co-Glycolic Acid). Questo polimero può essere progettato per degradarsi dopo un periodo di tempo stabilito, consentendo così di controllare il rilascio del vaccino. Per utilizzare il PLGA come vettore, i ricercatori hanno dovuto però superare un ostacolo: il polimero infatti si scompone in sottoprodotti come l’acido glicolico e l’acido lattico che possono danneggiare il virus in modo tale da non stimolare più la giusta risposta anticorpale. Per fronteggiare tale problema il team del MIT ha aggiunto al polimero delle particelle cariche positivamente che, accumulando protoni, modulano il pH del mezzo e stabilizzano l’IPV.

Nello studio pubblicato su PNAS i ricercatori hanno saggiato polimeri che producevano una dose iniziale di IPV al momento dell’iniezione, seguita da una seconda dose circa 25 giorni dopo, imitando il programma classico di vaccinazione. Il vaccino antipolio è stato somministrato alle cavie ed i campioni di sangue immunizzato sono stati inviati ai CDC per i test. Le analisi hanno rivelato che i campioni di sangue provenienti dai topi immunizzati con una singola somministrazione di IPV con PLGA mostravano una risposta anticorpale contro poliovirus altrettanto forte o più forte della risposta dei topi che avevano ricevuto due somministrazioni di vaccino Salk.

Con lo stesso principio potrebbero essere progettati vaccini a rilascio ritardato di dosi superiori anche a due; il vaccino antipolio infatti potrebbe essere associato a polimeri a rilascio ad 1 mese e a 2 mesi dalla prima somministrazione. Il PLGA utilizzato in questo studio per il vaccino IPV è stato già approvato dalla FDA (Food and Drug Administration) per l’uso nell’uomo.

I ricercatori stanno, inoltre, lavorando sull’applicazione di questo approccio e la realizzazione di vaccini stabili a singola somministrazione per altri virus come Ebola e HIV.

Fonte

Stabilized single-injection inactivated polio vaccine elicits a strong neutralizing immune response. Tzeng et al. PNAS, May 21, 2018.

Di |2018-06-29T00:34:09+02:0029/06/2018|
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