Inquinamento da antibiotici: di cosa si tratta?

Il Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (ECDC) ha stimato che 25.000 individui muoiono ogni anno in Europa per infezioni batteriche sostenute da microrganismi antibiotico resistenti, questo numero arriva a mezzo milione se si considera la popolazione mondiale. La situazione, già di per sé allarmante, risulta ancora più grave se si valuta che, negli ultimi decenni, l’identificazione e lo sviluppo di nuove molecole antimicrobiche sono notevolmente diminuiti. A ciò si aggiunge che l’uso globale di antibiotici è aumentato significativamente, sia in medicina che in altri settori di attività commerciale, rappresentando ad oggi uno dei più importanti fattori di inquinamento ambientale. Dal momento che l’inquinamento da antibiotici è scarsamente regolato sia a livello locale che regionale, gli impianti di trattamento del liquame domestico e delle acque reflue, ma anche negli ecosistemi terrestri, d’acqua dolce e marini ne risultato fortemente inquinati. 

Una recente review, pubblicata su Microorganisms, ha tracciato l’origine ed il flusso dei geni di resistenza agli antibiotici e dei vettori batterici che trasportano la resistenza agli antibiotici nei diversi ecosistemi. Gli autori hanno analizzato i possibili effetti dell’inquinamento da antibiotici, indipendentemente dall’evoluzione della resistenza, sia sulle comunità microbiche endemiche che sugli organismi superiori nei diversi ecosistemi.

Una delle analisi condotte ha evidenziato, per esempio, che nonostante la bassa prevalenza complessiva di Escherichia coli contenenti geni di antibiotico resistenza nelle acque costiere (~0,12%), acquatiche, quali il surf, consentono una esposizione all’acqua contaminata sufficiente a consentirne la trasmissione.

Gli Autori, dunque, concordano sulla necessità di ulteriori studi che interpretino i dati raccolti sul resistoma ambientale e li traducano in rischi per la salute. L’inquinamento da antibiotici, infatti, oltre a contribuire all’aumento dell’antibiotico resistenza, potrebbe direttamente influenzare la salute umana e degli ecosistemi. L’effetto dell’esposizione all’inquinamento da antibiotici sull’uomo non è ancora noto, ma sondaggi  epidemiologici suggeriscono che l’esposizione a lungo termine potrebbe portare a condizioni croniche come obesità, diabete e asma.

Per una migliore comprensione dell’inquinamento da antibiotici, così come per il fenomeno dell’ antibiotico resistenza, gli Autori propongono un approccio “One Health” in cui veterinari, clinici, esperti di sicurezza alimentare, gestori degli impianti di trattamento delle acque reflue, esperti ambientali e Enti regolatori sono chiamati a collaborare. Questo approccio, basato su un maggiore coinvolgimento della società, potrebbe portare a politiche più efficienti in termini di valutazione dei rischi di trasmissione dell’inquinamento da antibiotici e dell’antibiotico resistenza da e tra gli ambienti contaminati.

Per maggiori informazioni: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6616856/

Fonte

Susanne A. Kraemer et al. Antibiotic Pollution in the Environment: From Microbial Ecology to Public Policy. Microorganisms, 2019, doi: 10.3390/microorganisms7060180

Di |2019-11-28T10:58:57+01:0028/11/2019|
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