Gli effetti imprevedibili della certezza diagnostica – consiglio di lettura della Prof.ssa Maria Rosaria Capobianchi

Uno studio pubblicato recentemente da Shengchen D et al.1 su Clinical Microbiology and Infectious ha valutato gli effetti di un test molecolare point-of-care (Point of Care Test-POCT) per la diagnosi di patogeni virali ed atipici, sulla riduzione della durata della terapia antibiotica in pazienti ospedalizzati con infezione del tratto respiratorio inferiore, rispetto alla diagnosi di routine effettuata con Real time PCR. Gli Autori dimostrano che un test rapido può migliorare il versante diagnostico, ma che questo non comporta necessariamente effetti clinici conseguenti.

Allo studio di Shengchen D et al. viene dedicato un commento, sullo stesso giornale, in cui gli Autori, Vos LM e Oosterheert JJ2, si soffermano sulla riluttanza dei medici a rispondere ai  POCT nonostante i risultati di tali test siano fruibili immediatamente. Sebbene, infatti, il tempo di risposta dei risultati dei test molecolari sia incredibilmente basso (risultati disponibili entro 100 minuti dopo il campionamento), l’effetto rispetto al gruppo di controllo sulla “descalation” degli antibiotici (considerata nel suo insieme, come riduzione del numero, dello spettro e/o della via di somministrazione) non era significativo, almeno nelle prime 72 ore di ricovero, suggerendo una forte riluttanza dei medici a basare le loro decisioni di trattamento antibiotico esclusivamente sui risultati dei test POCT microbiologici.

L’atteggiamento dei medici rispetto le terapie antivirali in un contesto simile (infezioni respiratorie nel paziente immunocompromesso) è diverso, dove a fronte di accuratezza diagnostica paragonabile, la disponibilità di risultati immediati dovuta all’uso del POCT ha determinato la diminuzione della durata della degenza ospedaliera e l’aumento dell’uso appropriato dell’oseltamivir nei pazienti positivi al virus dell’influenza. In uno studio pubblicato recentemente da Vos LM et al.3 su Journal of Clinical Virology, infatti, sono stati valutati gli effetti dell’implementazione di un pannello diagnostico molecolare rapido per virus respiratori in pazienti adulti immunocompromessi che si presentavano al dipartimento di emergenza  durante la stagione virale respiratoria. Lo studio ha evidenziato che: l’implementazione di questi interventi diagnostici rapidi porta ad un uso più mirato di oseltamivir, ad esiti migliori per i pazienti, ad una riduzione più rapida delle cariche virali con conseguente riduzione delle infezioni secondarie, senza un aumento degli eventi avversi.

“In sostanza, in un contesto in cui si evidenzia un blando miglioramento dei tempi di degenza e della durata del  trattamento antibiotico dei pazienti con patologie respiratorio, ai quali viene fatta diagnosi rapida mediante un test molecolare sindromico rapido, il messaggio che viene messo in luce nell’editoriale, è che, sebbene l’adozione test molecolari rapidi comporti una sensibile riduzione dei temi di risposta, i clinici sono riluttanti ad adeguare rapidamente gli schemi di prescrizione di antibiotici, non attuando, almeno nelle prime 72 ore e soprattutto nei casi più severi,  la descalation  in caso di diagnosi di virus, perdendo così il vantaggio della vistosa riduzione dei tempi di risposta.

Il commento dell’editor è così riassumibile: sembra che i medici siano riluttanti a prendere le decisioni relative al trattamento antibiotico nelle infezioni respiratorie basandosi soltanto sui risultati dei test microbiologici.

Dall’altro lavoro, su J Clin Virol, invece emerge che, in caso di risultati positivi per virus influenzale, le decisioni relative al trattamento con antivirali sono influenzate in maniera più tempestiva dai risultati dei test molecolari rapidi”

M.R.C.

Per chi vuole approfondire:

  1. Shengchen D. Evaluation of a molecular point-of-care testing for viral and atypical pathogens on intravenous antibiotic duration in hospitalized adults with lower respiratory tract infection: a randomized clinical trial. Clin Microbiol Infect. 2019 Nov; 25(11):1415-1421.
  2. Vos LM, Oosterheert JJ. Testing for viral infections in severe lower respiratory tract infections; the unpredictable effects of diagnostic certainty. Clin Microbiol Infect. 2019 Nov;25(11):1302-1303.
  3. Vos LM et al. More targeted use of oseltamivir and in-hospital isolation facilities after implementation of a multifaceted strategy including a rapid molecular diagnostic panel for respiratory viruses in immunocompromised adult patients. J Clin Virol. 2019 Jul; 116:11-17.

 

 

Di |2019-12-19T01:09:02+01:0019/12/2019|
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